Debutta oggi, Venerdì 14 maggio, su Sky la serie tv Domina, con protagonista Kasia Smutniak nei panni di Livia Drusilla, “l’imperatrice più potente di Roma”.

Alla conferenza stampa tenutasi il 10 maggio era presente l’attrice in studio, e via collegamento da casa il produttore Nils Hartmann, l’ideatore della serie Simon Burke, la regista Claire McCarthy, l’attrice che interpreta Ottavia da adulta, sorella di Ottaviano Augusto, Claire Forlani, e l’attrice che interpreta Antigone, la migliore amica di Livia, Colette Dalal Tchantcho.

Simon Burke ha spiegato che Livia è stata la prima donna che poteva esercitare in modo così grande il suo potere: era la più bella ragazza di Roma e proveniva dalla famiglia dei Claudi, una delle più potenti famiglie di Roma, dei democratici che sostenevano la repubblica. Kasia Smutniak si è espressa dicendo che nella serie il potere è di una donna che ha bisogno proprio di esso per sopravvivere, non si tratta semplicemente di mantenerlo fine a sé stesso. Livia che occupa uno dei gradini più alti della società non è un esempio di donna dedita ai gioielli e alle ricchezze (la rappresentazione che si fa di lei persino nella locandina è solo metaforica) in realtà se ne fa nulla, lei vuole decidere per i propri figli ed essere libera.

Questa serie televisiva è arrivata in un momento giusto della storia: ogni donna quando cresce si guarda indietro e si rende conto del percorso e della fatica che ha fatto per arrivare dov’è. Quando si parla dei diritti delle donne siamo molto indietro, e sapere che 2000 anni fa certi passaggi sono stati fatti dalle donne che hanno vissuto quell’epoca lì e sono poi state cancellate dalla storia, perchè essa stessa è completamente scritta da uomini, ci fa arrabbiare: forse Livia era la prima vera femminista, ha promosso delle vere e proprie leggi per le donne.

Kasia Smutniak si è poi espressa dicendo anche che il ruolo di Livia è stato molto difficile, e che prima di interpretarla ha dovuto capirla fino in fondo: le decisioni che ruotano attorno ai figli che l’imperatrice ha preso per una madre oggi sono difficili da capire, ma si è consapevoli che ha un ruolo specifico: far tornare la repubblica al potere. “Sono una grande appassionata di storia, non di questa, più di quella della seconda guerra mondiale, poiché vengo dalla Polonia, dove si sente fortemente ancora oggi l’influenza e il passato di quell’epoca. Sono cresciuta nelle città dove ancora si vedono i segni degli spari sui muri, la casa di mia nonna è costruita sulle macerie di un ex ghetto, sono cresciuta respirando quella storia, e credo che sia molto importante ripercorrerla tutta, conoscerla, tramandarla, per poter migliorare, andare avanti”.

Oltre a Livia ci sono altre donne nella domus: Ottavia, madre affettuosa, sorella saggia, ma anche feroce rivale. E poi c’è Antigone, che si prende cura di tutto quando Livia si occupa di politica e di uomini, e con Livia forma un incredibile dream team: sono lo ying e lo yang.

Domina è anche una storia d’amore, di un grandissimo amore, quello tra Livia e Ottaviano Augusto, e che sia di convenienza o no, indubbiamente c’è stato, insieme a una grande passione, duranti ben cinquantuno anni, fino alla morte di Augusto.

Infine, Simon Burke ha concluso dicendo che la serie televisiva si rivolge a un pubblico molto ampio e vasto, quindi a chiunque, raccontata da un punto di vista femminile ed avendo una storia con molto sangue, violenza e sesso. Inoltre può riverberare molto nel presente: è stata scritta nel periodo Brexit, e successivamente si è visto come in America i repubblicani abbiano tentato di smantellare in ogni modo la democrazia.