Il primo dicembre si è festeggiata la Giornata Mondiale della lotta all’AIDS, una data importante, che sensibilizza non solo per la comunità LGBT+, ma tutti, all’epidemia che dal 1981 ha provocato quasi 30 milioni di vittime.

Il cinema si è sempre messo in prima linea per raccontare, ma anche difendere i sieropositivi che erano vittime di pregiudizi e discriminazioni.

Uno dei film più toccanti che trattano della tematica è “Philadelphia”. Film di Jonathan Demme del 1993, con Tom Hanks, vincitore del suo primo premio Oscar con questa pellicola, e Denzel Washington, cambiò il panorama sociale di quegli anni dato che i pregiudizi all’epoca erano ancora ad altissimi livelli.

Una pellicola tutta al femminile è “A proposito di donne”, del 1995, girata da Herbert Ross. Racconta l’amicizia speciale tra tre donne molto diverse fra loro: Jane (Whoopi Goldberg) è una cantante lesbica, Holly (Drew Barrymore) è la fidanzata scapestrata di un chitarrista, e Robin (Mary-Louise Parker) che è una giovane donna malata di AIDS. Il terzetto scoprirà legami inaspettati, cementati dall’aggravarsi della patologia di Robin, che verrà amorevolmente curata specialmente da Jane, innamorata senza speranza.

In Italia invece il film che ha rivelato il talento drammatico di Stefano Accorsi è la terza opera del regista turco, Ferzan Ozpetek, del 2001. “Le fate ignoranti” è un melodramma con al centro una moglie borghese, Margherita Buy, che scopre la doppia vita del marito. Omosessuale nascosto e immunologo specializzato in AIDS, muore improvvisamente a causa di un incidente. La donna entrerà così nel mondo frequentato dal defunto, incontrando il suo amore maschile (Stefano Accorsi) e il suo migliore amico sieropositivo, interpretato da Gabriel Garko.

 Un film francese che racconta della battaglia del gruppo Act Up contro l’indifferenza delle istituzioni e vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes è “120 battiti al minuto”, di Robin Campillo del 2017. Ambientato nella Parigi dei primissimi anni Novanta, si vede come le istituzioni considerano l’AIDS solo come una malattia degli omosessuali e dei drogati. Nel frattempo, fra due militanti, di cui uno è sieronegativo, scoppia una passione travolgente.

Ma non è solo la comunità LGBT+ che ha sofferto molto, bensì anche gli emofiliaci.

Quasi il 90% tra il 1979 e il 1984 venne contagiato da HIV e/o l’epatite C.

Un film esemplare di questa tragedia è “The Ryan White Story”, uscito nel 1989, parla di Ryan White, un adolescente emofiliaco dell’Indiana, che nel dicembre 1984, a soli tredici anni, si ammala di una grave polmonite e scopre di essere ammalato di AIDS e di avere poco tempo per vivere. Nella primavera del 1985 Ryan si sente meglio e vuole tornare a scuola, ma viene rifiutato perché si teme il contagio. Ryan non demorde e, appoggiato dalla madre Jeanne, riesce ad avviare una battaglia giudiziaria. Lo stesso Ryan, a pochi mesi prima della morte, fece un cameo. Nella realtà, egli a 18 anni morì, e al suo funerale parteciparono grandi volti del mondo dello spettacolo e della politica, tra cui Elton John e la first lady Barbara Bush.

Infine, tra le serie televisive c’è “Pose”, del 2018. La serie racconta di un gruppo di donne trans che trascorrono la loro vita quotidiana a New York negli anni Ottanta, ed in alcune puntate viene mostrata la situazione negli ospedali all’epoca e il modo con il quale viene affrontata psicologicamente l’HIV, poiché a livello medico al tempo non si avevano cure.

L’1 dicembre però non è l’unica giornata importante da ricordare, poiché pochi giorni dopo, il 3 dicembre, è la Giornata Internazionale delle persone con Disabilità, istituita nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità.

Per questa occasione, la Cineteca di Milano promuove una rassegna gratuita di film in streaming a tema. Da giovedì 3 a domenica 6 dicembre 2020, in streaming sul sito della Cineteca di Milano, è possibile vedere gratuitamente il documentario Nel paese del silenzio e dell’oscurità di Werner Herzog del 1971, dedicato al mondo di Fini Straubinger, una donna cieca e sorda che utilizza le proprie disabilità per richiamare l’attenzione su chi, come lei, si trova in condizioni simili.

Negli stessi giorni si possono vedere inoltre Estate di Phillip Gröning del 1988, un film che racconta di un uomo che cerca di entrare in contatto con il figlio autistico, un bambino che ha allontanato da sé il mondo e che osserva ciò che lo circonda attraverso una pallina di vetro. L’incontro con una donna potrebbe aiutare l’uomo ad aprire una porta nel misterioso universo del piccolo, fatto di silenzio e isolamento.

Il terzo film in streaming gratuito è Sweetie di Jane Campion, del 1989. La pellicola racconta della vita di una ragazza australiana, Kay, che si dibatte tra la sua relazione, la sua famiglia e la sorella Sweetie affetta di autismo. Kay è condizionata fin dall’infanzia da Sweetie, che costruisce la sua fortezza su un albero impedendo alla sorella di salirci. Divenuta adulta, Kay lavora, ha una vita ordinata, fatta solo di sesso senza un briciolo di amore. Ha però mille paure segrete, perché soffre di gravi turbe psichiche delle quali gli altri non si accorgono. Si unisce a Louis, un collega, e il loro amore sembra felice. Ma, dopo un anno, viene ripresa dalle sue angosce, ed improvvisamente le piomba in casa Sweetie, col suo attuale compagno, Bop. Inutilmente la sorella le ordina di andarsene, perchè l’altra cerca solo di ferirla. Poi la famiglia si riunisce nella casa dei genitori, dove Sweetie torna sopra il suo albero, nuda e con tutto il corpo dipinto. Mentre la madre cerca di farla ricoverare, il padre vuole calmarla e farla scendere. Allora la donna, infuriata, fa crollare il “castello”, provocando la propria morte. Dopo la scomparsa della sorella, Kay ritrova un amore completo con Louis e il proprio equilibrio.