Sanremo si è appena concluso con i suoi trionfi e le sue cadute. E quella fatta da Amadeus alla conferenza stampa, prima di iniziare la kermesse – ricordate? donne che stanno un passo indietro – con tutto il clamore che ne è derivato è già uno sbiadito ricordo.
Noi ci torniamo solo perché, quando abbiamo visto Odio l’estate di Massimo Venier con il formidabile trio Aldo Giovanni e Giacomo (usiamo il superlativo, perché son tornati alla grande) eravamo nel pieno delle polemiche e il film ci aveva fatto tornare alla mente questo ‘incidente’, perché il trio era accompagnato da un altrettanto splendido trio femminile. Un’alchimia perfetta dove le attrici Carlotta Natoli (moglie di Giovanni), Lucia Mascino (moglie di Giacomo), Maria Di Biase (moglie di Aldo) non sono spalle dei comici, ma protagoniste a tutti gli effetti di un film corale di cui Young Radio ha già scritto.
Abbiamo incontrato Carlotta Natoli e Lucia Mascino (la Di Biase, era, per l’appunto, a Sanremo) per parlare di questo piccolo miracolo che ha dato subito i suoi frutti al botteghino con incassi record.
Entrambe, un connubio di semplicità e solidità, di bellezza e simpatia vera, di intelligenza e sensibilità. Ma soprattutto, e riderete con noi quando le sentirete, un grande capacità di prendersi in giro, quando alla nostra domanda su cosa univa le coppie sia in scena che fuori dal set, Lucia ha risposto “il senso della misura”. Ascoltate, per credere.
Simpaticissime Carlotta e Lucia, facciamo un passo indietro a quando siete state chiamate. Come è andata? Raccontateci
Lucia: Guarda, dico, per una volta, miracolosamente, dico miracolosamente, siamo state scelte senza fare un provino. Siamo state la prima scelta!!! Essere invitati ad un progetto perché ci credevano indipendentemente dai provini è stataun’esperienza davvero piacevole.
Carlotta: Ricordo ancora quando mi hanno chiamato. E’ stato tutto molto naturale. Ci hanno chiamati e ci hanno offerto il ruolo. Mio marito, attore anche lui (Thomas Trabacchi, ndr) mi ha detto, sono attori professionisti e hanno chiarissimo quali sono le corde degli altri attori.
Ma vi hanno mai detto perché avevano scelto proprio voi?
Lucia: non ne abbiamo parlato, ma posso dire cosa io ci vedo nelle altre mie compagne di viaggio. Carlotta e Maria mettono un pizzico del proprio sentire, del proprio essere, entrando in profondità. L’intenzione del film era proprio quello di dare uno spessore all’impianto comico e credo che il lavoro fatto di scavo si veda tutto. Poi ti posso dire, io li vedo proprio bene, Carlotta si abbina a Giovanni, Maria si abbina ad Aldo.
Carlotta: ti ringrazio, Lucia, perché io la prima volta volta che ho visto Giovanni mi sono detta: “ma che c’azzecco io con lui, mi pareva lontanissimo da me” anche perché da sempre io cerco di dare credibilità alle relazioni. Trovo che noi abbiamo avuto una grande apertura, siamo stati reciprocamente accoglienti tanto che alla fine sembravamo tre coppie vere, ma questo è successo anche perché questo lavoro era anche fuori dal set. Abbiamo condiviso momenti conviviali ma anche intimi.
Un trio mitico, a partire da Mai dire goal. Che idea avevate di loro? Vi hanno sorpreso?
Lucia: quello che mi ha sorpreso è la loro non voglia di prestazione, di volerti conquistare, sono di una semplicità assoluta. Anche i loro racconti di quando facevano gli operai, mi hanno sorpreso come essere umani.
Carlotta: Sono molto diversi tra loro anche se si assommano molto bene. E quello che mi ha colpito è il grado di empatia che si riesce a creare. Insomma detto in mondo molto semplice e non affatto scontato, prima che artisti sono persone. Hanno un grado alto di umanità che si irradia e te lo porti fuori dal set e resta un affetto vero come ho più volte detto. Loro sono artisti completi, proprio perché persone complete.
Lucia e Carlotta, attrici vere e complete, ma quando avete iniziato a fare le attrici pensavate di avere questa vena brillante così equilibrata?
Lucia: guarda, io ricordo sempre come tutto, forse, è cominciato. Ero in quinta elementare avevo fatto un saggio e dovevo sgridare mio marito. Ero molto timida e impacciata che mi uscì fuori una tempra e un urlo che tutti risero. Ma come, sto vivendo una situazione drammatica e voi ridete? E questo è successo varie altre volte, sempre per vincere la mia timidezza. Forse inconsciamente era insita in me questa vena brillante, chissà…
Carlotta: Io ho cominciato a lavorare presto con mio padre (l’attore Pietro Natoli, ndr) che non me lo sono mai posto come interrogativo. Un attore completo deve saper fare tutti i registri. Sicuramente un attore comico, spesso ha un dolore dentro, che elabora con questo registro.
E per non smentirsi, proprio martedì 11 febbraio, la Natoli la vedremo in una fiction di Raiuno, ‘Mai scherzare con le stelle’ di Matteo Oleotto, regista goriziano di cui Carlotta dice un gran bene, dove mette a segno uno dei personaggi che più le si confanno, una donna brillante ma con un passato difficile. Non possiamo svelare di più.
Lucia, sta lavorando sull’audiolibro di Pippi Calzelunghe, riprenderà Smarrimento, monologo scritto e diretto da Lucia Calamaro e noi l’aspettiamo presto nei nuovi episodi della serie Sky I delitti del Barlume, dove abbiamo potuto apprezzare la sua verve brillante.