Intervista a Valentina Farinaccio

Cosa accomuna Marilyn Monroe, Steve Jobs, Massimo Troisi, Greta Thunberg, Paul McCartney, John Lennon e molti altri nel bel libro ‘Quel giorno’ (Utet edizioni) di Valentina Farinaccio? Un attimo, un evento, un incontro e la vita cambia. Valentina, 39 anni portati alla grande, molisana ma romana d’adozione, scrittrice e amante della musica italiana, uno su tutti Giovanni Truppi, nei 18 racconti del libro ci svela i momenti in cui la vita prende un’altra strada e, spesso, determina eventi storici importanti che toccano tutti noi.

Il tuo libro inizia con un Cammino, quello di Santiago di Compostela. E’ stato l’evento che ha cambiato qualcosa nella tua vita? Decisamente. 900 km fatti in 1 mese e 3 giorni. Il cammino è la metafora della vita. Ci si mette in cammino con una meta prefissa, con i suoi cedimenti, fatiche ma anche riscatti, puntando alla meta.
La storia di tutti, e anche la Storia con la S maiuscola, spesso gira intorno a un istante, un incontro, un giorno preciso che può cambiare la vita. È successo anche a te? Sì, e come spesso accade è stato uno dei momenti più brutti della mia vita, ma con il senno di poi, ho compreso la lezione.

Scrivi: “i compagni di viaggio non li decidiamo noi, ma il passo che abbiamo”. Cosa vuoi dire?
La più grande forzatura è voler tenere il passo di un altro. Con il Cammino ho imparato anche questo: ognuno ha il suo ritmo. Spesso nella vita ci ostiniamo a voler stare accanto a una persona che non ha il tuo passo, ma la cosa più fluida e sana è stare accanto a chi invece cammina accanto a te.

“La vita è il coraggio di mandar via quello che non serve”. Ci sei riuscita?
Ci provo tutti i giorni, anche con la scrittura. Bisogna essere leggeri.

Come hai scelto i personaggi da raccontare?
Ero partita da Paul McCartney e Massimo Troisi e i loro rispettivi incontri con John Lennon e Anna Pavignano, poi gli altri li ho ‘trovati’ mentre vivevo, facevo le mie cose, ma mi arrivavano i segni per poterli conoscere meglio.

Come nel caso di Giovanni Impastato il fratello di Peppino?
Sì ed è stato uno degli incontri più belli della mia vita.

Nella vita degli altri, di questi personaggi, c’è un po’ anche di Valentina?
Sì, perché penso che la vita di tutti si assomigli. Momenti irrilevanti nella vita che possono diventare importanti, quindi, prestare attenzione a tutto quello che ci succede e avere molto cura nel vivere.


Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto

Editore: UTET Anno edizione: 2019 In commercio dal: 10 settembre 2019 Pagine: 147

Valentina Farinaccio è nata a Campobasso e da molti anni vive a Roma. Il suo primo romanzo, La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori, 2016), ha vinto il premio Rapallo Opera Prima, il premio Kihlgren, e Adotta un esordiente. Giornalista e critico musicale, scrive per “Il Venerdì di Repubblica”, e parla di musica su Radio Capital e Rai1.