“ASSASSINIO SUL NILO” – KENNETH BRANAGH, 2022

Da uno dei più prestigiosi laboratori di pellicole di Los Angeles, è nato il film che dal 10 febbraio sarà sulla bocca di tutti. Lo splendido giallo della immensa scrittrice Agatha Christie, “Poirot sul Nilo”, già portato sul grande schermo nel 1978 nel film con Peter Ustinov, torna a splendere in una veste nuova, immerso nell’Egitto degli anni Quaranta, in una luna di miele che si trasformerà in tragedia.

Il film comincia in bianco e nero in una trincea, un luogo di morte e distruzione, in cui scopriremo il motivo della nascita dei famosi baffi del grande detective Hercule Poirot, ancora interpretato da Kenneth Branagh dopo la splendida performance del 2017 in “Assassinio sull’Orient Express”. Anche questa volta ne è il regista, con al suo fianco attori veramente eccezionali.

Anni dopo gli antefatti iniziali, la storia si concentra su Linnet Ridgeway, interpretata da Gal Gadot, bella e ricca ereditiera, e la sua migliore amica, Jacqueline de Bellefort (Emma Mackey), che sta per sposare il bellissimo e ambito fidanzato interpretato da Armie Hammer. Ci sono gelosie, passioni in gioco, una luna di miele e una crociera sul Nilo. Tra i passeggeri del battello si trova anche il celebre detective Hercule Poirot, inizialmente trovatosi in Egitto per una vacanza ben presto interrotta.

E’un giallo intriso di passioni umane, una storia che inizia come romanzo rosa, in cui il protagonista indiscusso è l’amore, in ogni sua forma, con ogni suo difetto, in ogni sua sfaccettatura, che muove le pedine del tavoliere e realizza le più insidiose tattiche per ottenere ciò che vuole. Mi ha veramente colpita la forza con la quale si capisca come un amore quasi ossessivo possa portare a compiere i gesti più estremi. La scena è dominata da Kenneth Branagh: un one man show che riesce a funzionare molto bene, ma che lascia spazio anche alle altre interpretazioni, come quella di Emma Mackey, estremamente spaventosa, intrigante e disperata.

Sicuramente il tutto è reso ancora più incantevole dalla tecnica che Kenneth Branagh ha voluto sfruttare per girare il film: la pellicola 70 mm. Avere la possibilità di guardarlo in pellicola sarà probabilmente uno dei migliori regali che potreste mai farvi. Si riesce ad assaporare la grana che ormai non siamo più abituati a vedere nei film, come anche il tremolio della macchina da presa , riuscendo a percepire quasi lo scorrere dei fotogrammi. Ma anche nel caso in cui lo vedeste in digitale, riuscirete ad apprezzare a 360° la fotografia così calda e luminosa del torrido sole egiziano, il caldo che si percepisce attraverso i campi lunghi  e i primi piani. La bellezza delle inquadrature che arrivano da sotto il fiume Nilo, riescono a farci sentire osservatori completamente coinvolti in questa crociera fatale.