Armata di pop corn, bibita e tanto coraggio, dall’una alle cinque e trenta del mattino, nella notte fra il 28 febbraio e il 1 marzo, ho assistito in diretta su Sky alla cerimonia dei Golden Globes, la più attesa insieme agli Oscar, che quest’anno si è svolta in una modalità molto diversa rispetto al solito a causa della pandemia da Covid-19. Le conduttrici Amy Poehler, collegata dal solito Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, dove si svolgono tradizionalmente le cerimonie, e Tina Fey, collegata da New York, si riconfermano per il quarto anno di fila. Le celebrities erano invece collegate da casa, ognuna intenta a sfilare sul proprio personale home carpet di fronte al divano o nella propria cucina: chi in abito da sera Dior come Anya Taylor-Joy (candidata per miglior attrice in un film commedia o musicale, premio vinto poi dalla collega Rosamund Pike per “I care a lot”, ma vincitrice del premio per miglior attrice in una miniserie o film televisivo per “La regina di scacchi”) e chi in pigiama come Jodie Foster (che ha baciato la moglie Alexandra Hedison all’annuncio della sua vittoria per miglior attrice non protagonista nel film “The mauritian”). Non mancano ovviamente gli amici animali e le famiglie che fanno compagnia alle celebrità: dal gatto in braccio ad Emma Corrin (che vince il premio per miglior attrice in una serie drammatica per la sua performance di Lady Diana in “The Crown”. Con lei in gara anche la collega Olivia Colman per il ruolo della regina Elisabetta II sempre in “The Crown”, che ha gioito come non mai all’annuncio della vittoria di Emma), e chi con la propria famiglia attorno come Mark Ruffalo (che vince il premio per miglior attore in una miniserie o film televisivo con “I Know This Much Is True”).

Questi Golden Globes hanno anche fatto la storia (da sempre una delle cerimonie – che premia sia le produzione cinematografiche che quelle televisive – più inclusive rispetto tutte le altre) ha visto candidate, e poi premiate, donne e persone nere, interrompendo (si spera per sempre) questa abitudine di guardare al mondo del cinema e della televisione come esclusivamente appartenente agli uomini bianchi, etero ed americani. Il dato che ha fatto molto parlare (e finalmente) è stata la presenza di tre registe donne nella categoria per il premio a miglior regista: Chloé Zhao per “Nomadland”, che ha vinto il premio, Emerald Fennell per “Promising Young Woman” e Regina King per “One night in Miami”. Inoltre, finalmente dopo 35 anni (prima e ultima fino ad oggi era Whoopy Goldberg per “Il colore viola”) Andra Day ha vinto il Golden Globe come miglior attrice protagonista in un film drammatico per la sua incredibile performance nel film “The United States of America VS Billie Holiday”. La cantante e attrice è la seconda donna nera infatti nella storia dei Golden Globes a vincere questo premio.

I momenti rilevanti non sono finiti, perché proprio all’inizio della cerimonia il primo Golden Globe per miglior attore non protagonista è stato vinto da Daniel Kaluuya per “Judas and the Black Messiah”: l’unico problema si è presentato nel momento del discorso in diretta streaming. Il povero Daniel non l’abbiamo sentito per più di metà: i problemi di connessione si sono fatti sentire persino durante i Golden Globes.

Per il premio al miglior attore non protagonista in una miniserie o commedia ha vinto John Boyega per  “Small Axe”: il celebre attore di “Star Wars” ha mostrato in una diretta su Instagram il suo pre-show e il suo outfit, composto da un completo molto elegante nella parte superiore, l’unica visibile in videocall, ma da un pantalone della tuta da ginnastica nella parte inferiore: eccola la vera essenza di questo ultimo anno di pandemia!

Un momento veramente toccante è giunto all’annuncio del Golden Globe al miglior attore in un film drammatico: il vincitore è stato il defunto Chadwick Boseman (il celebre attore di “Black Panther”, scomparso il 20 agosto scorso per un cancro al colon) per uno dei suoi ultimi lavori, “Ma Rainey’s Black Bottom”. A ritirare la statuetta è stata chiamata la moglie di Boseman, Simone Ledward Boseman, che ha fatto il discorso in suo onore con la voce commossa e incrinata dal pianto: «Avrebbe ringraziato Dio. Avrebbe ringraziato i suoi genitori. Avrebbe ringraziato i suoi antenati, per i sacrifici fatti, per essere stati una guida. Avrebbe detto qualcosa di bellissimo, che potesse essere di ispirazione per gli altri, che sapesse amplificare quella piccola voce in ognuno di noi, quella che ci ripete che possiamo farcela, che dobbiamo continuare ad andare avanti, che ci sono cose che siamo destinati a compiere». Ha poi concluso: «Io non ho la sua voce, ma dobbiamo prenderci il tempo per celebrare le persone che amiamo, quindi grazie per avermi dato la possibilità di fare esattamente questo. E, amore, tu continui a regalarmi queste opportunità».

Ma indimenticabile sarà per noi italiani una grandissima vittoria: quella di Laura Pausini nella categoria per la miglior canzone con “Io sì (Seen)” di “La vita davanti a sé”, il celebre film italiano uscito su netflix a novembre. Una vittoria un po’ per tutti, perché è la prima canzone vincente che non è in lingua inglese.


Ed infine vi lasciamo qui sotto la lista di tutte le candidature e delle vittorie:

Miglior film drammatico

Nomadland (Searchlight Pictures)

  • The Father (Sony Pictures Classics)
  • Mank (Netflix)
  • Promising Young Woman (Focus Features)
  • Il processo ai Chicago 7 (Netflix)

Miglior commedia o musical

Borat 2 (Amazon Studios)

  • Hamilton (Walt Disney Pictures)
  • Palm Springs (Neon)
  • Music
  • The Prom (Netflix)

Miglior regista

Chloé Zhao, Nomadland (Searchlight Pictures)

  • Emerald Fennell (Promising Young Woman)
  • David Fincher, Mank (Netflix)
  • Regina King, One Night in Miami (Amazon Studios)
  • Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7 (Netflix)

Migliore sceneggiatura

Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7

  • Emerald Fennell, Promising Young Woman
  • Jack Fincher, Mank
  • Florian Zeller e Christopher Hampton, The Father
  • Chloé Zhao, Nomadland

Miglior serie, musical o commedia

Schitt’s Creek (Cbc)

  • The Flight Attendant (Hbo Max)
  • The Great (Hulu)
  • Emily in Paris (Netflix)
  • Ted Lasso (Apple Tv Plus)

Miglior attore in una serie tv drammatica

Josh O’Connor (The Crown)

  • Jason Bateman (Ozark)
  • Bob Odenkirk (Better Call Saul)
  • Al Pacino (Hunters)
  • Matthew Rhys (Perry Mason)

Miglior attrice in una miniserie o film tv

Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)

  • Cate Blanchett (Mrs. America)
  • Shira Haas (Unorthodox)
  • Nicole Kidman (The Undoing)
  • Daisy Edgar-Jones (Normal People)

Miglior attrice di commedia o musical

Rosamund Pike (I Care a Lot)

  • Maria Bakalova (Borat 2)
  • Michelle Pfeiffer (French Exit)
  • Anya Taylor-Joy (Emma)
  • Kate Hudson (Music)

Miglior attore drammatico

Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom)

  • Riz Ahmed (Sound of Metal)
  • Anthony Hopkins (The Father)
  • Gary Oldman (Mank)
  • Tahar Rahim (The Mauritanian)

Miglior serie drammatica

The Crown (Netflix)

  • Lovecraft Country (HBO Max)
  • The Mandalorian (Disney Plus)
  • Ozark (Netflix)
  • Ratched (Netflix)

Miglior attrice in una serie drammatica

Emma Corrin (The Crown)

  • Olivia Colman (The Crown)
  • Jodie Comer (Killing Eve)
  • Laura Linney (Ozark)
  • Sarah Paulson (Ratched)

Miglior attore in una miniserie o film tv

Mark Ruffalo (I Know This Much Is True)

  • Bryan Cranston (Your Honor)
  • Jeff Daniels (The Comey Rule)
  • Hugh Grant (The Undoing)
  • Ethan Hawke (The Good Lord Bird)

Miglior attore in una commedia o musical

Sacha Baron Cohen (Borat 2)

  • James Corden (The Prom)
  • Lin-Manuel Miranda (Hamilton)
  • Dev Patel (La vita straordinaria di David Copperfield)
  • Andy Samberg (Palm Springs)

Miglior attrice in un film drammatico

Andra Day (The United States vs. Billie Holiday)

  • Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom)
  • Vanessa Kirby (Pieces of a Woman)
  • Frances McDormand (Nomadland)
  • Carey Mulligan (Promising Young Woman)

Miglior attore non protagonista

Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)

  • Sacha Baron Cohen (Il processo ai Chicago 7)
  • Jared Leto (The Little Things)
  • Bill Murray (On the Rocks)
  • Leslie Odom, Jr. (One Night in Miami)

Miglior attrice non protagonista

Jodie Foster  (The Mauritanian)

  • Glenn Close (Elegia americana)
  • Olivia Colman (The Father)
  • Amanda Seyfried (Mank)
  • Helena Zengel (News of the World)

Miglior attrice in una serie tv commedia

Catherine O’Hara (Schitt’s Creek)

  • Lily Collins (Emily in Paris)
  • Kaley Cuoco (The Flight Attendant)
  • Elle Fanning (The Great)
  • Jane Levy (Zoey’s Extraordinary Playlist)

Miglior attore in una serie comica

Jason Sudeikis (Ted Lasso)

  • Don Cheadle (Black Monday)
  • Nicholas Hoult (The Great)
  • Eugene Levy (Schitt’s Creek)
  • Ramy Youssef (Ramy)

Miglior miniserie o film tv

La regina degli scacchi (Netflix)

  • Normal People (Hulu/Bbc)
  • Small Axe (Amazon Studios/Bbc)
  • The Undoing (Hbo)
  • Unorthodox (Netflix)

Miglior attore non protagonista in una serie o film tv

John Boyega (Small Axe)

  • Brendan Gleeson (The Comey Rule)
  • Dan Levy (Schitt’s Creek)
  • Jim Parsons (Hollywood)
  • Donald Sutherland (The Undoing)

Miglior attrice non protagonista in una serie o film tv

Gillian Anderson (The Crown)

  • Helena Bonham Carter (The Crown)
  • Julia Garner (Ozark)
  • Annie Murphy (Schitt’s Creek)
  • Cynthia Nixon (Ratched)

Miglior canzone

Io Si (Seen) per La vita davanti a sé (Netflix) – Diane Warren, Laura Pausini, Niccolò Agliardi

  • Fight for You per Judas and the Black Messiah (Warner Bros.) – H.E.R., Dernst Emile II, Tiara Thomas
  • Hear My Voice per Il processo ai Chicago 7 (Netflix) – Daniel Pemberton, Celeste
  • Speak Now per One Night in Miami (Amazon Studios) – Leslie Odom Jr, Sam Ashworth
  • Tigress & Tweed per The United States vs. Billie Holliday (Hulu)

Miglior colonna sonora cinematografica

Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste per Soul

  • Alexandre Desplat per The Midnight Sky
  • Ludwig Göransson per Tenet
  • James Newton Howard per News of the World
  • Trent Reznor, Atticus Ross per Mank

Miglior cartoon

Soul (Walt Disney Pictures)

  • The Croods: A New Age (Universal Pictures)
  • Onward (Walt Disney Pictures)
  • Over the Moon (Netflix)
  • Wolfwalkers (Cartoon Saloon)

Miglior film straniero

Minari

  • Un altro giro
  • La Llorona
  • La vita davanti a sé
  • Due

 Golden Globe alla carriera

  • Jane Fonda

 Golden Globe alla carriera televisiva

  • Norman Lear

 Golden Globe Ambassador

  • Jackson Lee e Satchel Lee (figli di Spike Lee e Tonya Lewis Lee)