La giornata di domenica si apre con 369 nuovi guariti (per un totale di 2335 ), 2853 nuovi casi di pazienti positivi (20603 totali) e 368 nuovi deceduti. Ci sono stati 6 ulteriori trasferimenti dalla Lombardia verso altre regioni, portando il numero totale di pazienti trasferiti a 40. Gli operatori sul campo sono in aumento costante (forze di polizia, infermieri, ecc.) ed è in aumento il numero di materiale a disposizione per fronteggiare l’epidemia. Sono previste ulteriori mascherine in arrivo nella giornata di domani.

Venerdì prossimo giungeranno dati più accurati, grazie ai quali sarà possibile effettuare stime e valutare l’andamento delle curve epidemiologiche a livello nazionale e, soprattutto, a livello regionale e provinciale. I Paesi Europei stanno adottando misure preventive analoghe alle nostre, considerate essere le migliori attuabili per contrastare l’epidemia.

La Sardegna e la Calabria registrano le prime vittime dall’inizio dell’epidemia. A proposito, la Protezione Civile invita a proseguire il rispetto della quarantena e delle norme igienico-sociali adottate finora, anche nelle zone che, al momento, non presentano un elevato numero di contagi. Solo così sarà possibile invertire l’andamento della curva epidemiologica.

Infine, qualche notizia dal mondo: negli Stati Uniti, nonostante Trump sia stato dichiarato “negativo” al test, si registrano più di 3000 casi e 61 morti. La Spagna riscontra circa 6000 infetti, tra i quali la moglie del premier spagnolo, e dispiega l’esercito per pattugliare le strade.  La Germania chiude i confini, mentre l’Austria adotta le misure preventive ricalcando il modello italiano.
In Lombardia i dati sono ancora alti e secondo l’assessore Gallera ci vorranno ancora due settimane per vedere risultati significativi, solo se tutti si atterranno alle raccomandazioni. Sembra rientrata la polemica con la Protezione Civile sul caso dei DPI.