“Farsi in quattro” è il nuovo Ep di Sigma The Voice, nato e realizzato durante il periodo di lockdown fra le quattro mura di casa. Il suono è quello di Cease Mac11, che oltre a rappare ha anche prodotto l’intero progetto

Ciao Sigma e grazie per la disponibilità. In questi giorni è uscito il tuo ultimo lavoro “Farsi in quattro” nato e realizzato durante il periodo di lockdown passato fra le quattro mura di casa. Ce ne vuoi parlare?
Ho cercato di subire la psicosi del lockdown il meno possibile. Conosco bene la reclusione forzata tra “le quattro mura” a causa del Parkinson soprattutto negli ultimi tre anni poiché la mia quotidianità si è cronicizzata attorno a questo inevitabile malessere.
‘FARSI IN QUATTRO’ non è stato l’unico progetto nato in quel periodo ma per ora è stato l’unico a vedere la luce come disco vero e proprio. Mi sono divertita nello scrivere e nel scegliere le strumentali da Cease. Ho messo insieme l’idea, tracklist, copertina e ho registrato durante una settimana di “ritiro creativo” con il mio amico Diarel col quale condivido parecchie intuizioni musicali.
In Disability Records gestisco tutto il processo creativo dalla A alla Z . Il problema ultimo degli artisti ed etichette indipendenti sono i soldi da investire….non ce ne sono, almeno, per noi è così. Tutto quello che si da sono risparmi sudati per produrre musica indipendente e libera al 100% . Farsi in quattro rappresenta tutti gli sbattimenti che ti fai al di là delle difficoltà, tutti gli sforzi che devi fare per ottenere 100 partendo da 0, quando il talento non basta e devi essere prima di tutto preciso e non sgarrare mai, farti tabelle di marcia, pagare lo studio, ideare promozioni, stare dietro ai social anche se vorresti spegnere il telefono e goderti il panorama al posto di condividerlo con tag vari ed eventuali. In questo mondo musicale bellissimo ci sono tanti squali pronti a farti le scarpe ma soprattutto c’è talmente tanta musica tra plastica, cose fighe, orrori sonori, roba onesta, cose così-così che nuotare con eleganza, stile e dignità lì in mezzo è tutt’altro che scontato. È più semplice accaparrarsi una fetta di pubblico copiando bene o male l’artista americano più avanti di te o quello che sta andando di moda al momento in Italia incollando flow cambiando parole e via ci si aggiusta così.
Disconosco e mi discosto da questo modus operandi.
Sono testarda e precisa perché so cosa voglio. Emozione pura, parole nuove, musica potente, voglia di prendersi bene nonostante tutte ‘ste pizze in faccia dalla vita e dalle persone.
Ringrazio Burro di Sezioneaurea che mi ha seguito nel premix di questo progetto quando ancora non sapevo se volevo pubblicarlo o meno.
Ringrazio Drop per il lavoro finale.
Ho cercato di unire il tutto dando più energia al mio cantato rap-accessoriato…nel senso che il rap in alcuni pezzi risulta più un un accompagnamento al cantato che rap vero e proprio ed è voluto poiché in “farsi in quattro” ho puntato molto di più del solito sulla musicalità.
S.I.G.M.A. l’ho rappata in freestyle ovvero improvvisando completamente il testo su una base messa a disposizione in freedownload sempre da Cease in quel periodo. La base si chiamava ‘Pablo Escobar’ era scaricabile dal Soundcloud di Cease; carpe diem … non la troverete più online ma il mio freestyle originale è disponibile sul mio Soundcloud com nome di ” 4ever in zona” .
Nella versione dell’ ep ho cambiato alcune parti e scritto un ritornello più divertente.
MUSICA idem . L ‘ ho rappata in freestyle su giro di chitarra acustica . Disponibile sia sul mio canale YouTube sia su IGTV.
Nella versione dell’ep cambia in ritornello che abbraccia tre generazioni di rap “lungi da me farne un meme di me non farebbe ridere né
me né te né Lugi (Dj Lugi).
QUEEN OF THE NUCLEAR RAIN è un testo scritto in inglese, stavolta zero freestyle riadattato, vuole essere una canzone d’amore ritrovato per le piccole cose. È il mio pezzo preferito dell’ep quando si tratta di cantarlo.
Il titolo è ironico….un amico mi chiama ‘principessa delle piogge nucleari’ per indicare la mia tendenza naturale nello scrivere e rappare testi cupi e catastrofici.
Ho voluto contrapporre questi due lati di me ‘totale sciallo’ e ‘iperpenante noir’ creando un’alchimia tra soul trap e rimandi raggae..
ALFREDO SASSI è uno dei primi pezzi che ho scritto nel 2016 originariamente su una base messa a disposizione da Charlie Charles sul canale YouTube di Avanguardia.
L’ ho rinnovato e completato sul nuovo beat cercando di lasciare un’impronta emotiva forte dipingendo in musica la grande provincia ” Brianza ” vista dagli occhi di un un’adolescente che cresce in periferie senza attrattive, senza motivazioni, coi problemi di tutti i giorni davanti agli occhi, la droga, le brutte compagnie e tutto ciò che non ti da una mano durante la crescita.
Spero che ‘farsi in quattro’ possa dare spazio e serenità anche a solo una persona là fuori .

4EVER IN ZONA
Su SoundCloud

MUSICA (Acoustic Frames Freestyle Version)
Su YouTube

Su IGTV

Il suono è quello di​ Cease Mac11, artista che conosci da molto ma che hai scoperto solo recentemente tramite un uso intelligente dei social. Come ti sei trovata in questa collaborazione con un artista che si scosta molto dal tuo genere?
Di Cease mi colpì il timbro vocale. Nella posse track dove lo sentì la prima volta era assieme a gente che ora sicuramente ha molta più fama di lui vedi EGreen, Johnny Marsiglia, Ensi, Jack The Smoker.
Questo ti fa capire che la vita va come va e a volte ti si sbriciola tra le mani. Alcuni agli occhi e alle orecchie del grande pubblico avanzano e bene bravi, ma anche tu hai continuato a fare …sei stato ascoltato altrettanto? Non credo.
La tua vita va avanti uguale se non peggio e trovare le parole per raccontare bene la stessa cosa è un’arte . Quando non hai niente il rap è un mezzo sicuro per non mandare all’aria la tua vita per l’ennesima volta. Nonostante Cease produca un tipo di rap molto lontano dal mio l’essenza dietro a tutto questo è la stessa: coerenza col proprio vissuto, allenamento costante e soprattutto zero chiacchiere. Prendere, fare, guardare dritto avanti e pedalare. Da un piccolo schermo, insta live, ho visto un tipo che solo con la sua presa bene e la voglia di ricercare sample fighi e farne beats altrettanto fighi si è creato il suo spazio. Per me questo è tanto se non tutto.
Dedizione.

Dal tuo primo singolo “Solo Andata” sono passati più di 2 anni, durante i quali hai fatto di tutto, collaborazioni, singoli, EP: tu come ti senti cambiata dal punto di vista artistico in questo lasso di tempo?
Da Sola Andata ad ora è cambiato tutto.
La mia malattia è peggiorata.
Ho perso il lavoro.
Ho cambiato città.
Ho perso l’ Amore.
Ho conosciuto tante persone interessanti, sia in negativo che in positivo.
Un tao energetico pazzesco e poi…
Ho ritrovato il nulla, ne ho carpito lo spazio, ho deciso cosa dipingerci, e ho cominciato a pensare ….di respirare. È il ritmo. Anche quando non c’è una contiguità e una continuità ma degli alti e bassi vorticosi.
Ho ritrovato la voglia di tirare fuori la voce.
E più mi ritrovo nel momenti di Off ovvero i momenti dove il parkinson esce del tutto e mi ritrovo accasciata per terra a tremare per ore senza poter far nulla più ho voglia di fare e creare nel momento in cui mi riesco a rialzare .
In quel momento sono stremata.
Non c’è vita.
I pensieri sono tutt’altro che positivi.
Non riesco a trovare un termine di paragone comune per far capire a chiunque la sensazione e ma a tutti noi è capitato di cadere nella vita, dico fisicamente, non metaforicamente. Immaginate una sbucciatura, quando hai le ginocchia che sanguinano e ancora ti devi disinfettare.
Quel bruciore superficiale…su tutto il corpo, in profondità, dentro ad una lavatrice: centrifuga senz’acqua .
Dopo una o due ore di off ti devi alzare, come non lo so, ma hai davanti da fare le stesse cose che chiunque c’ha da fare.
Farti da mangiare, lavarti, andare e poi….cosa mi da la mia musica?
La motivazione.
Un accompagnamento dolce e a volte spietato ma sincero.
Non mente mai.
Il resto dei brani ufficiali e non, su vari profili e piattaforme, sono disponibili per chiunque in tutto il mondo, ascoltare è possibile.
Sarebbe bello anche diffondere il più possibile. Non essere avari.
Sigma The Voice è come un laboratorio a cielo aperto.
È la mia vita per gli altri.
Ma in prims per me stessa, sono passata da non voler sentire più i miei brani una volta pubblicati, al volerli sentire più e più volte durante il giorno e la notte.
Quando non c’è cura ti devi ingegnare.
Sigma cura Elisa.
Sempre.

Il primo gennaio di quest’anno hai fondato, insieme ad Alessio Pitoni, la “Disability Records”, etichetta discografica che vuole dar spazio a tutti gli artisti che hanno fatto della musica un motivo di vita e di rivalsa.
Ce ne vuoi parlare?

Disability Records nasce come spazio mio e di Adria a gennaio 2020.
Un’idea di autoproduzione che possa rappresentarci al 100%
Disability è aperta a chiunque voglia far ascoltare la propria musica, potete scriverci alla pagina Fb e Instagram.
Da qui a produrre un singolo o un progetto più grosso per qualcuno ne passa…
facciamo molta fatica ma crediamo nel progetto perché è sincero.
Spoiler esclusivo : stiamo preparando un singolo con Master Zero, se tutto va bene uscirà in autunno.
Stay Tuned[qtrelease id=””]</p