Recensione di Giordana Tallarita
Dopo il grande successo di Fabrizio De Andrè Principe Libero, la casa di produzione RAI fiction si cimenta in una nuova sfida, quella di raccontare la storia di Mimì.
“Io sono Mia” vuole rendere omaggio a un’artista che ha segnato la musica italiana, una voce inconfondibile degli anni 70 e 80, ma che ha dovuto combattere contro i pregiudizi e le critiche dell’ambiente.
Stiamo parlando di Mia Martini, la storia di una donna che ha dedicato la sua esistenza alla musica, nonostante un privato che spesso ha tentato di ostacolare i suoi traguardi professionali.
La regia di Riccardo Donna ci catapulta nel 1989, “il ritorno di Mia Martini” sul palco di Sanremo, un evento tanto temuto dalla cantante, che si era ritirata dall’industria musicale da oltre 5 anni. “Sai la gente prima si odia poi si ama” è la prima strofa della canzone che Mia riporta sul palco dopo una lunga assenza, ma è solamente attraverso l’incontro con la giornalista Sandra (Lucia Mascino) che riusciamo a conoscere la vera Mia.
Il personaggio della giornalista è uno degli elementi che sono stati affidati alla finzione, ideata per permettere al pubblico di comprendere il difficile percorso della cantante. Lucia l’accompagna nelle 48 ore che precedono la sua esibizione, nonostante si fosse presentata a Sanremo per intervistare Ray Charles, e non un’artista la cui fama si era già consumata.
Durante quest’intervista Mia ripercorre a ritroso quelli che sono stati i momenti più significativi della sua vita, e le persone che nel bene o nel male, hanno avuto un forte impatto sulla sua carriera. Una figura fondamentale è quella del discografico, il personaggio che diffuse la voce che Mia portasse sfortuna. Un gesto dettato dalla rabbia, nato dal rifiuto di Mia di lavorare per lui, ma che influenzò negativamente il resto della sua carriera.
L’interpretazione di Serena Rossi come Mia ci permette di comprendere come una vita privata instabile, dettata dall’autorevolezza del padre, e poi dalla sua assenza, abbiano influenzato la sua storia. Un percorso destinato alle ingiustizie e alle calunnie dell’industria, che in numerose occasioni hanno messo a dura prova la cantante.
La storia di Mia Martini è dettata da alti e bassi, e la regia di Riccardo Donna ci permette di ripercorre entrambi. L’attrice Serena Rossi fa emergere il ritratto di una donna complicata, ma sincera, con una grande passione per la musica. Vediamo Mia esordire come cantante Jazz, fino ad esibirsi con i suoi successi “Piccolo uomo” e “Almeno tu nell’universo,” che l’ha accompagnata nella sua ultima esibizione a Sanremo.
Nonostante il percorso di Mia Martini sia caratterizzato da un forte senso di instabilità, la vediamo sempre affiancata dalla sorella minore Loredana, un animo esuberante, aggressivo, ma allo stesso tempo fragile. Malgrado la vita abbia riservato loro molte decisioni difficili e momenti di incertezza, il legame che condividono ne rimane intatto. La sorella Loredana infatti, ha contribuito alla produzione di “Io sono Mia,” con l’intento di rendere omaggio alla sorella, deceduta prematuramente.